LE PROBABILITA' DI SUCCESSO DELLA SCUOLA SONO DIRETTAMENTE PROPORZIONALI ALLA CAPACITA' DEGLI INSEGNANTI DI COLLEGARE LA SCUOLA STESSA AL MONDO DEI "NATIVI DIGITALI" PER DOTARLI DI STRUMENTI CHE CONSENTANO LORO DI RICICLARSI IN UN MERCATO DEL LAVORO IN COSTANTE E RAPIDA TRASFORMAZIONE

mercoledì 28 ottobre 2009

FARE ADDESTRARE GLI INSEGNANTI ALL'USO DEL COMPUTER DAI RAGAZZI

Questo è il commento di N. Negroponte per tacitare l'obiezione di chi non vede praticabile la strada dell'informatizzazione scolastica di massa. Premesso che condivido gran parte dell'opinione e tutto l'operato di questo visionario fondatore del progetto OLPC (One Laptop erp Child) che ha celebrato a settembre un'altro straordinario successo con la consegna di 400.000 PC a bambini uruguayani, non mi sento proprio di accettare la sua teoria dell'apprendimento dell'uso del computer (mi guardo bene dall'usare la parola TIC che lui trova disdicevole e scollegata dalle pratiche quotidiane e dall'immaginario della generazione digitale) condivisa a cuor leggero dalla Faggioli che per l'ADi ha tradotto e commentato l'intervento di Negroponte al forum IDB.
Anzi debbo dire che sono stupita per la leggerezza con cui si propone una tale teoria, perché numerose ricerche e autorevoli pareri al di là dell'oceano (AAL, per esempio) hanno ampiamente dimostrato che sebbene i ragazzi utilizzino il PC ed internet quotidianamente e per più ore, questo non significa affatto che siano in grado di beneficiare delle potenzialità che esso offre per conseguire abilità indispensabili per il 21° secolo.
Saper cercare, validare, organizzare informazioni reperibili sul Web, significa procedere per gradini successivi di competenze di tipo bloomiano e non ha niente a che fare con il saper premere tasti, in quanto richiede abilità cognitive che debbono essere sviluppate da persone competenti.
Il visionare semplicemente informazioni non pertinenti, o non verificate, senza riuscire ad analizzarle od organizzarle adeguatamente, a sintetizzarle o usarle per scopi creativi non prepara i ragazzi ad affrontare le sfide del mondo tecnologicamente interconnesso dove la competizione è globale e il ritmo di evoluzione della tecnologia va con le nuove USB 3.0 alla velocità di 25 giga ogni 70 secondi.
Ben venga un computer per bimbo, magari potessi vedere quel giorno: non significa però che così si sana il digital divide, ma si rischia di creare un nuovo analfabetismo mascherato da innovazione tecnologica.
Una prospettiva molto triste se non si provvede a formare i formatori adeguatamente!

martedì 6 ottobre 2009

CORSO DI FORMAZIONE IN E-LEARNING A MALTA

Grazie ad una borsa individuale di formazione ottenuta tramite Programma LLP – Comenius, sono potuta andare a Malta per seguire un corso di 5 giorni dedicato all’E-learning organizzato da “Across Limits ltd” e basato su materiale on line disponibile a questo LINK . (la webpage fornisce login e password per accedere a tutto ciò che abbiamo utilizzato durante il corso).

Fra gli obiettivi dichiarati vi era l’intenzione di demistificare l’e-learning e renderlo accessibile anche a persone non tecnicamente preparate, l’uso pratico di strumenti per creare percorsi di e-learning, la condivisione di esperienze positive fra i partecipanti.
Da esperta di ricerche didattiche che dimostrano inequivocabilmente e autorevolmente le potenzialità della multimedialità, e da accanita sostenitrice dell’uso della stessa per incrementare la gradevolezza, l’efficacia dell’apprendimento, nonché per dar prova dello stesso, è ovvio che non ho richiesto di partecipare a questo corso per giustificare una mia conversione ai TIC che è risale all'alba del Web 1.0. Diverse applicazioni e freeware oggetto del corso mi erano già noti (uso Hot Potatoes da 15 anni), quindi il mio interesse era principalmente orientato verso lo sviluppo di una maggiore comprensione del LMS (piattaforma di e-learning per gestire gli studenti), LCMS (creazione di contenuto per e-learning) e SCORM (standard per l’upload di e-learning), nonché l’uso di applicazioni freeware per gestione di classi on line come Dimdim, le cui potenzialità possono essere apprezzate solo in una sessione pratica: in tali ambiti il corso è stato abbastanza soddisfacente.

Purtroppo alcuni dei link forniti durante il corso ed accessibili dal sito dell’Across Limits, relativi a risorse teoriche o pratiche utili per la creazione di e-learning, non sono più operativi o il loro ultimo aggiornamento risale a qualche anno fa.

Durante le sessioni di lavoro ho scoperto i due seguenti siti che non conoscevo e che meritano una consultazione attenta:

1. Internet Public Library (IPL)
una straordinaria biblioteca on line che, non solo fornisce risorse di qualità per l’insegnamento/apprendimento di qualunque argomento (fondata dall’Università della Michigan School of Information e ospitata dal College Information Science and Technology dell’Univeristà di Drexsel), ma si impegna persino a effettuare ricerche su richiesta in caso non si trovi quanto desiderato.

2. Project Gutenberg
una collezione gratuita on line di 30.000 libri in tutte le lingue(file audio e/o di lettura) prodotta da migliaia di volontari.

Le esperienze più positive di questo brevissimo periodo di formazione all’estero – il quarto del genere nella mia carriera – sono state Ina, Solveiga e Cristina: le altre tre altre insegnanti provenienti da Finalndia, Lituania e Romania. Lo scambio di idee, opinioni e l’amicizia che è nata tra noi grazie alla condivisione della voglia di crescere professionalmente (cosa non comune nell’ambiente scolastico che frequento) porteranno sicuramente a scambi culturali fra studenti e collaborazioni.
Inoltre, la mia nuova amica finlandese mi ha confermato quello che avevo già letto in diverse relazioni del OECD/CERI in merito alla validità ed alla efficacia del sistema scolastico di questo paese nordico i cui quindicenni, con 8.000 ore in meno di lezione rispetto ai coetanei italiani, sono i primi per risultati del test PISA, mentre i nostri ragazzi sono gli ultimi.
La ricetta? Selezione severa per corpo docente (solo 15% dei richiedenti viene ammesso), aggiornamento costante degli insegnanti e test formativi e non sommativi per i ragazzi (vedi il video).
Non sarebbe poi così difficile tentare di emularli, se la scuola italiana non fosse un centro per l’impiego abilmente gestito dai sindacati e il Ministero dell’Istruzione provvedesse una formazione del personale docente degna di questo nome e premiasse con riconoscimenti di prestigio e incentivi monetari chi aggiorna la propria professionalità costantemente .